L’ispezione dei documenti con la luce a infrarossi può essere eseguita con diverse strumentazioni. Vi sono microscopi o torce dotate di LED IR per emettere questa lunghezza d’onda.
Per catturare immagini significative si utilizza un microscopio adatto a tali lunghezze d’onda superiori ai 750 nanometri.
Questo esame deve essere eseguito al buio, poichè vengono catturate lunghezze d’onda che per l’occhio umano rientrano nello spettro del non visibile. Lo spettro del visibile è infatti compreso fra i 400 e i 750 nm.
A seconda della lunghezza d’onda dell’ infrarosso si ottengono effetti diversi sui vari inchiostri: la colorazione blu è la prima che inizia a scomparire, alcuni neri assorbono l’irraggiamento nel NIR e altri neri non scompaiono mai. Ciò permette al Grafologo professionista di determinare se la scrittura è stata eseguita con diverse penne o se alcune parti di un documento siano state alterate. Un esempio tipico è la trasformazione del numero zero in un otto.
L’esame agli infrarossi è facile e veloce. Non rovina il documento e offre informazioni spesso essenziali, in quanto il rapporto carta- inchiostro è una valutazione importante nella verifica dell’autenticità o dell’apocrifia di un documento.
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