Oscar Fingal O’Flahertie Wills Wilde, meglio conosciuto come Oscar Wilde. Visse fra il 1854 e il 1900 fra Irlanda, Inghilterra e Francia.
Wilde fu scrittore, poeta, drammaturgo, aforista, giornalista e saggista irlandese
La sua vita fu caratterizzata da svariati eventi che lo segnarono nel bene e nel male.
Ma andiamo in profondità e vediamo la sua scrittura…
Forme grafiche eleganti, forme piccole, posate con ordine e morbidezza. Vi sono scosse repentine, la tipologia è Terra, quanto calore…
In una parola ANIMA!
Wilde ha un’animo sensibile, impressionabile e raffinato. Ama la verifica e la critica con exploit di irruenza verbale. E’ timido, umile, insicuro. Tutto ciò deriva dalla necessità di tenere alto il proprio prestigio e l’immagine di sé. E’ un attento osservatore, è attento nella cura dell’espressione che significa anche saper indossare una maschera. E che maschera! I suoi libri parlano per lui…
La sua è una scrittura apparentemente semplice e spontanea, ma sostanzialmente molto raffinata e incline alla ricerca del bon mot (della “battuta” di spirito). Non manca di toni sferzanti e impertinenti. L’obiettivo di Wilde è risvegliare l’attenzione dei suoi lettori e invitarli alla riflessione.
Oscar era figlio di due personaggi notevoli: il padre, Sir William, era un celebre oftalmologo irlandese e la madre, Jane Francesca Elgee, era una poetessa conosciuta sotto lo pseudonimo di “Speranza”. La mamma, come il figlio, aveva passione per il confronto e la critica letteraria e fondò un salotto culturale a Dublino e uno a Londra.
L’episodio più rilevante nella vita di Oscar Wilde fu il processo e la condanna a due anni di lavori forzati per «gross public indecency» (omosessualità).
Oscar cambiò spesso la sua firma e il modo con cui si faceva chiamare:
all’università scelse il nome di Wills Wilde; uscito di prigione adottò il nome Sebastian Melmoth; poi O.FO.F.W.W., C.3.3. (firma inventata durante la prigionia) e Sant’Oscar di Oxford (poco prima della morte).