La stilo con punta in metallo e la matita di grafite lasciano tracce sulla carta simili, ma non uguali.
Seppur apparentemente i due tracciati possano sembrare frutto di un lapis comune, così non è. Ictu oculi la scrittura appare grigia, sfumata, leggera. Essa appare chiaramente come non frutto di un inchiostro colorato e spesso sembra delicata e fragile.
La traccia della stilo con punta in metallo, come avevamo visto in un articolo precedente, è frutto dell’attrito del metallo sul foglio. Le tracce sono leggere, in quanto è uno strumento con cui risulta difficile premere sul foglio. La punta è, infatti, dura e non malleabile. Il tracciato della stilo con punta metallica non è cancellabile con la gomma.
Il filo lasciato, invece, dalla matita di grafite è frutto del minerale. La grafite, appunto, che si sbriciola sul foglio lasciando tracce grigie e variamente premute sul foglio. Con una gomma o una semplice mollica di pane esse si possono cancellare. In questo caso scompare la grafite, ma resta comunque visibile, all’occhio attento del Grafologo la traccia pressoria. Egli si può far aiutare, nello scovarla, con l’utilizzo di strumenti luminosi e il microscopio.
Nelle specifico le immagini al microscopio dei due tracciati, simili ma diversi, si presentano così:
La stilo con punta metallica presenta tracce senza differenze nello spessore e nella pressione.
La grafite risulta, oltre che più scura, ricca di variazioni spessori e pressori.