Spesso il Grafologo si trova ad avere a che fare con scritture ricche di tremori. Compito arduo e da non sottovalutare è la valutazione del tremore; il Grafologo deve considerare in primis se il tremore è artificiale o reale. L’argomento di cui trattiamo oggi è il tremore essenziale, un tremore vero e che spesso colpisce una persona fin da giovane.
Ad un convegno a Roma sulle grafopatologie si è approfondito molto il tremore essenziale: cosa è? come si manifesta nella scrittura? cosa lo contraddistingue?
Questo tremore, che colpisce parte della popolazione a varie età, si ripercuote nella scrittura. Va ad intaccare tutta la grafia che appare tremolante, ma si diversifica dal tremore senile o simulato, per questo il Grafologo deve essere molto attento.
Il tremore essenziale colpisce per lo più (ma non solo!) i movimenti in orizzontale manifestando delle linee a zig zag che risultano quindi verticali.
Questo tremore dura tutta la vita, ed è quindi verificabile e controllabile a livello storico tramite grafie di tempi diversi.
Il tremore non mostra forzature ed è continuo; si differenzia dal tremore simulato in quanto è sempre presente e, a uno studio attento della grafia, si può notare che non svanisce a fine parola o a fine riga, come succede invece spesso nei tremori simulati.
Il Grafologo che ha notizia che una persona imputata soffre di tremore essenziale andrà a proporre, durante il saggio grafico, un test geometrico al fine di confrontare poi con la scrittura in verifica se il tipo di tremore sia uguale o sia stato oggetto di imitazione.
Il Grafologo, come professionista nel suo settore, deve impegnarsi a tenersi costantemente aggiornato sul suo ambito, per eseguire il proprio lavoro validamente.