Di grande importanza per il Grafologo che opera in ambito forense sono i principi di Humbert, che raccolgono in tre punti il pensiero generale sulla scrittura, sulle somiglianze e quindi sul contesto grafico.
Primo principio: “ogni segno particolare è l’indizio di una tendenza generale che è essenziale precisare”
In qualsiasi grafia il Grafologo riesce a trovare ed analizzare quei segni personalizzanti che manifestano la base grafologica. Nel comparare la grafia in verifica con le grafie comparative è necessario non fermarsi unicamente alla forma delle lettere, ma bisogna cogliere e analizzare il contesto grafico generale. Le specie grafiche hanno dei legami fra loro ed è la compresenza di alcuni legami che permettono al Grafologo di individuare la mano scrivente. Non ci si deve basare quindi su singole somiglianze superficiali.
Secondo principio: “ogni tendenza debitamente caratterizzata deve essere riallacciata ad uno degli otto Generi grafici”
Perciò quello che si rileva va a inserirsi in una cornice, in un gruppo definito “Genere” (questo vale per il metodo che si basa sulla grafologia di scuola francese) che sono dimensione, inclinazione, continuità, pressione, forma, impostazione, direzione, velocità e movimento.
Terzo principio: “per quanto suggestive possano essere le somiglianze rilevate tra due scritture, esse non sono sufficienti per dimostrare l’identità. Occorre altresì che non esistano differenze qualitative – o che esse siano spiegabili perché riferite ad una speciale circostanza di fatto”
Oltre ad evidenziare le somiglianze qualitativamente rilevanti il Grafologo deve completare il suo lavoro andando a valutare anche le dissomiglianze. Queste devono avere una logica e una giustificazione, quindi devono essere spiegabili e non tralasciate.